A priori

    /a priˈoːri/

    Da ciò che è prima

    A Priori: Traduzione, Significato e Utilizzo

    La locuzione latina a priori, traducibile come "da ciò che è prima", si trova per la prima volta nei commentatori di Aristotele. Indica una conoscenza che deriva da premesse già esistenti (deduzione), in contrasto con a posteriori, che si raggiunge dopo l’esperienza (induzione). Letteralmente, "A Priori" significa "dal precedente". In italiano, si usa per indicare una conoscenza considerata vera senza necessità di verifica.

    Filosofia

    In filosofia, a priori si riferisce a ciò che si può conoscere indipendentemente dall'esperienza, contrapposto a a posteriori, basato su dati sensibili.

    Filosofia antica e medievale

    Nella filosofia antica e medievale, questi termini non riguardano solo procedimenti conoscitivi ma assumono anche un significato metafisico. Platone distingue tra il sapere ideale e quello empirico; Aristotele invece elimina la trascendenza e distingue tra il particolare sensibile (ciò che è primo per noi) e l’universale (ciò che è primo per natura).

    I filosofi medievali come gli scolastici giudicavano perfetta la dimostrazione a priori, che parte dalla causa e arriva all’effetto (demonstratio per quid), mentre consideravano imperfetta quella a posteriori, che risale dall’effetto alla causa (demonstratio quia).

    Ancora nel XIV secolo, Alberto di Sassonia descriveva le dimostrazioni come:

    «Demonstratio quaedam est procedens ex causis ad effectum et vocatur demonstratio a priori... alia est procedens ab effectibus ad causas...»

    Filosofia moderna

    Questi concetti perdurano fino al XVII secolo, quando filosofi empiristi e razionalisti ampliano il significato. Per esempio, gli empiristi come Locke e Hume riconoscono nell'a priori solo le verità innate, mentre Leibniz distingue tra "verità di ragione" (a priori) e "verità di fatto" (a posteriori).

    In Kant, lo spazio e il tempo sono a priori trascendentali: esistono prima dell'esperienza, come quadri mentali necessari e universali per interpretare i fenomeni. Per Kant, altre forme a priori sono le categorie e le idee della ragione. Immanuel Kant attribuì grande importanza a a priori, considerandolo fondamentale per la conoscenza indipendente dall’esperienza sensoriale, rendendolo un concetto chiave nella filosofia moderna.

    Filosofia contemporanea

    In filosofia contemporanea, Konrad Lorenz associa a priori all’innato, come categorie mentali derivate dall’evoluzione. Al contrario, Popper sostiene che ogni conoscenza è "geneticamente a priori": le nostre percezioni presuppongono capacità di ordinare e interpretare. Tuttavia, a differenza di Kant, Popper considera l'a priori non come necessario, ma ipotetico.

    Utilizzo Nella Vita Quotidiana

    L'espressione a priori è comune in matematica, logica, diritto e altri ambiti per indicare presupposti iniziali. Ad esempio: "Assumendo a priori che tutti gli uomini siano mortali, possiamo dedurre che ogni uomo morirà un giorno".

    [Wikipedia]

    Argomenti:

    Logica Conoscenza Ragionamento