Omnia mutantur, nihil interit
/ˈom.ni.a muːˈtan.tur, ˈni.hil inˈte.rit/
Tutto cambia, nulla perisce
Omnia mutantur, nihil interit è una locuzione latina d'autore Ovidio e tradotta in italiano significa "tutto muta, nulla perisce".
L'espressione è citata nel XV libro, verso 165 del poema Le Metamorfosi di Ovidio.
La Visione del Mondo nelle Metamorfosi
Ovidio, attraverso la voce di Pitagora di Samo, propone una concezione del mondo in cui le forme non sono statiche, ma in continua trasformazione. Le cose mutano incessantemente, ciascuna assumendo nuove sembianze in un processo perpetuo di metamorfosi. Questo tema centrale del poema riflette una visione pitagorica della realtà, in cui il cambiamento è l'essenza stessa dell'esistenza.
Il Problema della Morte
In questa prospettiva, la morte non rappresenta una fine definitiva. Il corpo umano è destinato a perire, portando con sé l'identità materiale dell'individuo. Tuttavia, l'anima è considerata immortale: essa sopravvive oltre la morte, trasmigrando in altre forme attraverso un ciclo infinito di metempsicosi (trasmigrazione delle anime). Questo concetto esprime un’idea di continuità spirituale, in cui l'essenza vitale si perpetua in nuove manifestazioni, superando la caducità del corpo fisico.
Conclusioni
La visione ovidiana, ispirata al pensiero pitagorico, sottolinea la mutevolezza e l'interconnessione di tutte le cose. Il poema invita a riflettere sull'impermanenza della materia e sull'eternità dell'anima, rivelando una profonda consapevolezza della ciclicità e della trasformazione che caratterizzano l'universo.