Nemo propheta in patria

    /ˈne.mo proˈpʰe.ta in ˈpa.trja/

    Nessuno è profeta in patria

    Origini della frase "Nemo propheta in patria"

    La frase "Nemo propheta in patria" ha radici antiche e risale alla cultura latina. Quest'espressione, tradotta in italiano come "nessun è profeta in propria patria", evidenzia un fenomeno comune nella storia umana. Spesso le persone sono sottovalutate o non apprezzate nel proprio contesto di origine, mentre vengono riconosciute e lodate altrove.

    Origine

    L'origine precisa di questa locuzione è invero incerta, ma si ritiene che possa essere attribuita a Gesù Cristo, il quale afferma che "un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua". Questa frase è presente nei Vangeli sinottici, in particolare nel Vangelo di Luca (4,24) e nel Vangelo di Matteo (13,57), in riferimento al rifiuto e alla mancanza di riconoscimento che spesso i profeti ricevono nella propria terra d'origine. Questo principio è stato applicato anche a Gesù stesso, il quale, nonostante la sua sapienza e i suoi miracoli, non venne accolto con lo stesso rispetto nella sua città natale come avveniva altrove. L'uso di questa espressione nel contesto biblico sottolinea dunque la difficoltà che i profeti possono incontrare nel essere accettati tra le proprie persone, a causa della loro familiarità e della loro apparente mancanza di eccezionalità agli occhi di chi li conosce bene.

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