Excusatio non petita, accusatio manifesta

    /ek.skuːˈsaː.ti.oː noːn ˈpe.ti.ta ak.kuːˈsaː.ti.oː

    Scusa non richiesta, accusa manifesta

    Excusatio non petita, accusatio manifesta è un proverbio latino di origine medievale. La sua traduzione letterale è: "Scusa non richiesta, accusa manifesta", forma proverbiale in italiano insieme all'equivalente "Chi si scusa si accusa".

    La frase significa che, quando una persona offre delle scuse senza che gli siano state richieste, ciò può essere interpretato come un'ammissione implicita di colpa o responsabilità.

    L'espressione si basa sull'idea che chi si giustifica spontaneamente potrebbe rivelare un senso di colpa o una consapevolezza di aver commesso un errore, anche se nessuno ha ancora mosso accuse esplicite. È utilizzata spesso in ambiti giuridici, morali o retorici per sottolineare che una giustificazione inopportuna può tradire la propria posizione.

    La frase è citata come ammonimento a non parlare più del necessario, soprattutto quando non vi è una reale esigenza di difendersi, poiché ciò potrebbe destare sospetti.

    Il senso di questa locuzione è chiaro: se non hai niente di cui giustificarti, non scusarti. Affannarsi a giustificare il proprio operato senza che sia richiesto può infatti essere considerato un indizio del fatto che si abbia qualcosa da nascondere, anche se si è realmente innocenti. Già San Girolamo, nelle sue lettere (Epistula 4), avvertiva: dum excusare credis, accusas ("mentre credi di scusarti, ti accusi").

    Tuttavia, nella cultura e nella civiltà anglosassone moderna, porgere le proprie scuse anche al di là della disputa è considerato un atto di galanteria e di apertura mentale. Tale atteggiamento, diffuso e apprezzato negli ambienti di lavoro multinazionali, si basa sull'idea che l'astenersi dal chiedere scusa possa trasmettere arroganza, suggerendo un'illusione di infallibilità e perfezione percepita con fastidio dagli interlocutori.

    In questo contesto, si collega un altro antico e saggio detto latino, tratto da Virgilio (Eneide): parcere subjectis et debellare superbos ("perdonare i contriti e debellare gli arroganti"), che rappresentava un viatico per i grandi condottieri latini.

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    Responsabilità Colpa Onestà