Deus ex machina
/ˈdeus eks ˈma.khina/
Dio [che parla] dalla macchina
Deus ex machina è una locuzione latina derivata dal greco ἀπὸ μηχανῆς θεός (apò mēchanḗs theós), che significa "divinità (che scende) dalla macchina". Originariamente, si riferisce a un personaggio della tragedia greca che appare per risolvere una trama complessa in modo inaspettato, contravvenendo ai principi di causa ed effetto.
Oggi, la locuzione deus ex machina indica una soluzione inattesa e non preparata precedentemente, sia in un'azione drammatica che nello svolgimento di un'opera narrativa. In senso più ampio, si riferisce a una persona o a un evento che risolve improvvisamente una situazione difficile.
In un senso più ampio, l'espressione indica eventi o personaggi che risolvono situazioni difficili in modo sorprendente e improbabile. Originariamente, il termine descriveva l'intervento di una divinità sulla scena, realizzato mediante una gru di legno (mechanè) che calava l'attore interpretante il dio dall'alto.
Questo espediente, utilizzato da tragediografi come Euripide, serviva a risolvere situazioni intricate. Aristotele sottolineava che tale intervento non doveva interferire con il λύσις (scioglimento) dell'opera, e un uso eccessivo era visto come indice di scarsa abilità narrativa da parte degli autori.
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