Captatio benevolentiae

    /kapˈta.ti.oː be.ne.voˈlen.ti.ae/

    Ottenimento della benevolenza

    Significato di captatio benevolentiae

    La locuzione latina captatio benevolentiae significa letteralmente “ottenimento della benevolenza” e indica una precisa strategia oratoria finalizzata a conquistare il favore del pubblico sin dall’inizio di un discorso. Questa pratica era già in uso tra gli antichi oratori romani e fu considerata da Marco Tullio Cicerone come uno dei pilastri fondamentali dell’eloquenza. In tale contesto, l’autore che parlava o scriveva cercava di ingraziarsi i destinatari attraverso formule elogiative, richiami alla propria umiltà o riferimenti alla grandezza altrui, così da suscitare una predisposizione positiva nei suoi confronti e, di conseguenza, rendere più efficace la sua esposizione.

    Esempi storici

    Un esempio significativo appare nell’introduzione alla Storia di Roma di Tito Livio, dove l’autore sottolinea la propria modesta statura di fronte all’importanza dell’argomento trattato e del popolo romano, guadagnando così la simpatia dei lettori fin dalle prime righe. Una formula analoga si trova anche all’inizio di un discorso di San Paolo negli Atti degli Apostoli, rivolto a Erode Agrippa II e a sua sorella Berenice, spesso definita un classico esempio di captatio benevolentiae. Durante il Medioevo, la stessa tecnica era impiegata nelle arringhe legali per ottenere il consenso del giudice, mentre nei prologhi dei romanzi cavallereschi serviva a predisporre favorevolmente i lettori verso l’opera che stavano per affrontare.

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    Comunicazione Approvazione Politica